I tumori cutanei sono un gruppo eterogeneo di patologie a compromissione della cute e rappresentano circa il 15% di tutti i tumori. La testa e il volto rappresentano una delle sedi più colpite per via della maggiore esposizione solare di tali regioni. Altri fattori di rischio comuni a tali neoplasie sono l’età e la predisposizione genetica.


I tumori cutanei maligni si dividono in tumori melanocitici e non melanocitici (i più frequenti).


Fra i tumori non melanociticiil più diffuso è il carcinoma basocellulare (BCC) seguito dal carcinoma squamocellulare (SCC). Clinicamente si presentano solitamente come una lesione crostosa persistente, piana o rilevata, a volte pruriginosa e/o dolente, che tende a sanguinare oppure come un ulcera che non regredisce nel tempo.


I tumori melanocitici come il melanoma sono meno frequenti ed hanno quadri di presentazione clinica più variabili e comportamento più aggressivo.


Il trattamento chirurgico prevede una asportazione che può avvenire solitamente in anestesia locale qualora le caratteristiche e le dimensioni della lesione unite alle condizioni generali del paziente lo permettano. Contestualmente alla asportazione, ove necessario, si procede alla ricostruzione del difetto che può avvalersi di metodiche quali l’utilizzo di innesti cutanei o lembi locali. Obiettivi del trattamento sono la radicalità oncologica, ovvero l’exeresi a margini liberi di malattia che abbatte la percentuale di recidiva di una lesione cutanea maligna, e una adeguata ricostruzione che garantisca il miglior risultato estetico.


Il carcinoma basocellulare ha una ridotta capacità di dare metastasi a linfonodi locoregionali o a distanza. Il carcinoma squamocellulare e il melanoma sono in grado di dare metastasi a distanza: fondamentale in questi casi l’inquadramento clinico e il follow up.